Le costruzioni presenti a Carona fanno parte di una tradizione di persone che hanno imparato a convivere con la natura senza deturparla ma proteggendola come un patrimonio
Il selciato, in bergamasco “Resc” è la tipologia di pavimentazione spesso utilizzata in zone montane con forte presenza di neve o ghiaccio, era impiegato anche nel medioevo per la costruzione di mulattiere.
Uno dei punti di forza delle pavimentazioni a selciato è l’elevata resistenza la transito dettata dallo spessore pietre,.
Le pietre venivano piantate nel terreno con una faccia a vista che fungeva da calpestio.
Una baita è una costruzione semplice e isolata di montagna, in particolare delle regioni alpine più elevate, utilizzata come abitazione, stalla, luogo di lavoro (lavorazione del latte, pollicoltura, ecc.)o deposito di fieno, legna e altri prodotti agricoli. Queste piccole costruzioni con pareti in pietra o legname, servivano come dimora permanente, o più spesso come ricovero stagionale. Le dimensioni erano in genere molto ridotte e corrispondevano per lo più alla presenza di una piccola area abitabile con cucina e stanza da letto, unite a un fienile e a una piccola stalla Per quanto le baite abbiano la maggior parte delle funzioni in comune in tutte le regioni alpine, le tipologie costruttive adottate variano anche di parecchio da una zona all'altra, adottando soluzioni architettoniche compatibili con le risorse, con i condizionamenti imposti dall'ambiente e con l’epoca nella quale sono state realizzate. Possono essere realizzate completamente con legname oppure anche con parti in muratura; quest'ultima può essere utilizzata come zoccolatura o anche per realizzare interi piani, soprattutto nelle aree adibite a focolare. Gli interventi di riqualificazione di questi edifici sono una mistura di saperi, cultura e tradizione che permettono una riproposizione in chiave moderna, ma rispettosa dell’ambiente e del territorio circostante. Da qualche anno, infatti, proprio nei territorio montani è sempre più diffusa la consapevolezza dell’importanza della valorizzazione del patrimonio paesaggistico locale, e, con esso, anche del patrimonio abitativo.
Il sapel è un’interruzione del muretto a secco o di contenimento del terreno, un passaggio che scendeva fino a terra per consentire ai proprietari dei campi o del bosco di accedervi con facilità. Segnava il varco per i campi di patate coltivati su terreni in pendenza. I muretti a secco, muri di contenimento di una scarpata o di un terreno venivano realizzati principalmente in pietra e coniugavano natura, funzione e tecnologia. Hanno un effetto quasi naturale essendo realizzati senza leganti cementizi, se non, a volte, la terra secca e sono stati utilizzati per l’allevamento, l’agricoltura in molte aree rurali, soprattutto nei terreni scoscesi modellando molti paesaggi. Per realizzare un muretto a secco bisogna avere molta pazienza e precisione certosina, ogni pietra deve trovare la giusta collocazione per non far crollare tutta l’opera al primo urto, come un puzzle in cui ogni pezzo giustapposto deve trovare la giusta collocazione.